Il progetto europeo 5G-EVE (5g-eve.eu), ha l’obiettivo di realizzare una piattaforma di validazione orizzontale per collaudi estensivi degli standard 5G. Il progetto sviluppa e collega le infrastrutture di diversi siti europei (in Grecia, Spagna, Francia e Italia) per creare un unico servizio end-to-end.
All’interno del progetto 5G-EVE, FULL Polito sta sviluppando un’applicazione verticale della piattaforma, incentrata sul caso d’uso “Smart Tourism”. La ricerca di FULL ha quindi l’obiettivo di studiare il potenziale dell’infrastruttura nel favorire nuovi metodi di accesso alle informazioni culturali, basati sull’interazione in tempo reale con lo spazio fisico – entro edifici, siti o brani di città. Questo approccio è basato sull’utilizzo di tecnologie di realtà aumentata (AR) e micro-localizzazione e mira ad arricchire l’esperienza dell’utente fornendo informazioni contestuali accuratamente riferite allo spazio percepito, a una scala sia architettonico che urbana.
2020
#DigitalTechnologies&DataScience
Research project
All’interno del progetto 5G-EVE, FULL Polito sta sviluppando un’applicazione verticale della piattaforma, incentrata sul caso d’uso “Smart Tourism”. La ricerca di FULL ha quindi l’obiettivo di studiare il potenziale dell’infrastruttura nel favorire nuovi metodi di accesso alle informazioni culturali, basati sull’interazione in tempo reale con lo spazio fisico – entro edifici, siti o brani di città. Questo approccio è basato sull’utilizzo di tecnologie di realtà aumentata (AR) e micro-localizzazione e mira ad arricchire l’esperienza dell’utente fornendo informazioni contestuali accuratamente riferite allo spazio percepito, a una scala sia architettonico che urbana.
Le sperimentazioni avvengono presso una porzione della Spina 2 di Torino già attrezzata con l’infrastruttura 5G, precisamente tra il centro per eventi Officine Grandi Riparazioni (OGR) e la stazione di Torino Porta Susa.
Il lavoro è articolato nello sviluppo di una app per dispositivi mobili capace di richiedere e ricevere dati da un server attraverso la rete 5G. La portata della trasmissione è sfruttata per ottenere modelli spaziali e grandi quantità di informazioni multimediali. Inoltre, si impiegano le potenzialità di edge computing dell’infrastruttura per mantenere aggiornati i dati ricevuti dal dispositivo, sulla base della posizione e alle attività dell’utente, definite tramite GPS, AR ed altre tecnologie di supporto alla localizzazione.
Un primo prototipo ha validato le caratteristiche generali dell’app. Lo strumento è diviso in due parti relative alle due scale, architettonica e urbana, di granularità dell’informazione. La prima parte ha lo scopo di mostrare in AR informazioni sui servizi e i landmark presenti nel contesto, tramite la sovrapposizione di etichette alle immagini in aree aperte. Alla scala architettonica, ed anche in ambienti chiusi, la seconda componente del prototipo sfrutta l’AR per mostrare informazioni di maggior dettaglio (tesi, immagini e video, dati strutturati).
Queste funzioni sono state testate all’interno dell’area delle OGR, dove l’esperienza di AR è stata attivata tramite il riconoscimento di opere d’arte. Inoltre, è possibile attivare una mappa 3D navigabile con informazioni sui servizi presenti all’interno della struttura.
Partendo da questo prototipo, sono in corso l’estensione dell’area di applicazione ai diversi siti coperti dall’infrastruttura di validazione (Grattacielo Sanpaolo, Stazione di Porta Susa, Carceri Le Nuove e OGR) e l’introduzione di ulteriori funzioni. Tra queste, sono previste funzioni di navigazione indoor in AR – ad esempio per l’accesso ai binari in stazione –, funzioni di AR basate sul tracciamento di oggetti tridimensionali attraverso scansioni in nuvola di punti, esperienze di tour virtuale con immagini sferiche – in particolare presso il museo Carceri Le Nuove – e l’accesso a informazioni geo-spaziali e storiche del tessuto urbano della Spina 2.
Il sistema in costruzione basa su una struttura a due macchine virtuali, la prima delle quali abilita i servizi web di geo-query che filtrano dati e funzioni a seconda dell’area di buffer in cui si trova l’utente, mentre la seconda ospita il database geospaziale che contiene i file da inviare ai dispositivi e i relativi metadati. Il sistema permette di sviluppare applicazioni “leggere” che, al livello locale, ovvero sulla memoria fisica del dispositivo, mantengano la minima quantità di dati necessari, demandando alla struttura 5G il compito di aggiornare rapidamente o trasmettere in streaming le informazioni e garantire un’esperienza utente fluida e ricca.
È stato infine predisposto un sistema di testing automatizzato che permette di rilevare i KPI (Key Performance Indicators) dell’architettura sviluppata anche senza richiedere l’uso dell’app in campo, ma facendo ricorso ad un emulatore dell’app stessa, che ne riproduce le query e riceve dal server i contenuti richiesti.