In occasione della presentazione degli esiti del progetto “Abitare fluido” e della pubblicazione “Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni” (Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2024), presso Urban Lab si terrà questo incontro che vede Silvia Cafora di FULL come curatrice della pubblicazione. Si tratta del secondo evento di presentazione legato al progetto, dopo quello di Milano del 23 maggio.
Questa ricerca immagina una città senza barriere che mette al centro la socialità e il senso di comunità esplorando le criticità legate alle precarietà abitativa date da deboli e poco redistributive politiche abitative, proponendo strategie e tendenze di multi-località, coabitazione e cooperazione per un abitare più inclusivo, stabile e sostenibile per i giovani nelle metropoli italiane.
L’abitare esteso immaginato dal modello Abitare Fluido prevede la possibilità di vivere in maniera flessibile in un sistema composto da più abitazioni, con un’abitazione principale in un’area peri-urbana o non urbana connessa ad un’abitazione condivisa inserita nel contesto di un hub di riferimento per l’abitare temporaneo e il lavoro in città. Un modello che risponde alle esigenze di una società sempre più complessa e variegata, governata da tensioni abitative legate alla ri-urbanizzazione e alla finanziarizzazione del mercato immobiliare che alimentano disuguaglianze territoriali.
I dati raccolti dalla ricerca tra i workshops e il survey somministrato nelle principali città italiane hanno evidenziato il mutamento nelle esigenze abitative giovanili da una predominanza di abitanti stabili a una crescente presenza di abitanti temporanei. La casa ideale per molti giovani non è più un’entità statica, ma un progetto flessibile che si adatta alle diverse fasi ed esigenze della vita. In Italia, la mobilità giovanile è aumentata, con una maggioranza di giovani che preferiscono affittare anziché possedere una casa, anche a causa della precarietà economica e lavorativa. Questo porta molti giovani a vivere in soluzioni abitative temporanee o condivise, soprattutto nelle zone periferiche dove i costi sono inferiori ma i servizi meno accessibili.
La ricerca mira quindi a evidenziare la necessità di valorizzare il potenziale d’azione dei giovani come attori naturali delle trasformazioni urbane promuovendo la partecipazione cooperativa e solidale nella configurazione della vita abitativa.